Dopo il debutto lo scorso 29 novembre a Palazzo Rasponi dalle Teste a Ravenna, il 7 dicembre la Biblioteca Umana arriva anche a Russi, ospitata nei colorati ed accoglienti spazi della biblioteca comunale. Per chi si fosse perso le newsletter precedenti e per un maggiore approfondimento sul tema, qualche informazione per capire meglio di cosa si tratta.
Esiste un particolare tipo di biblioteca, dove anziché prendere in prestito un libro ci si può far raccontare da una persona la sua storia: è la Human Library, la “biblioteca umana” o “biblioteca vivente”, un’iniziativa nata in Danimarca nel 2000 e da allora diffusa in moltissimi paesi. L’idea è nata per far conoscere le storie di persone che appartengono a categorie più o meno emarginate o che subiscono discriminazioni di qualche tipo, per far superare i pregiudizi che potrebbero esserci nei loro confronti. Un evento della Human Library è uno spazio aperto in cui ciascun lettore o lettrice è invitato ad instaurare un dialogo aperto con il proprio libro “umano”, ovvero una persona disposta, su base volontaria, a raccontare la propria storia e a rispondere alle domande di chi la ascolta.
La Human Library infatti non è un luogo fisico: durante un evento, che può essere organizzato in una biblioteca o anche in altri spazi come per esempio un parco, i lettori scelgono una persona con cui conversare mezz’ora da un catalogo dei “libri” disponibili. Ognuna di queste persone è identificata da un titolo corto e descrittivo, per esempio “Ragazza velata”, “Ex tossicodipendente” o “Persona con grave disabilità”, proprio come se fosse un libro; ciascuna rappresenta un gruppo sociale che è oggetto di preconcetti o discriminazioni per via della sua identità, di genere, delle sue esperienze di vita o della sua religione, ma anche per il suo aspetto fisico, per la sua nazionalità o per il suo stile di vita.
Lettrici e lettori sono invitati a fare domande, anche scomode o imbarazzanti, proprio per superare i propri pregiudizi: per usare il motto della Human Library, l’obiettivo dell’iniziativa è quello di “unjudge someone”, ovvero smettere di giudicare qualcuno.
La Human Library fu fondata nel 2000 dal danese Ronni Abergel. Insieme al fratello e ad alcuni amici ebbe l’idea di radunare un gruppo di volontari che raccontassero le proprie storie e rispondessero alle domande dei curiosi durante un festival musicale. Ebbe subito un riscontro «incredibile» e in poco tempo la biblioteca raccolse «più di 50 libri diversi sui propri scaffali».
All’inizio la biblioteca era un passatempo, ma nel 2013 Abergel cominciò a dedicarcisi a tempo pieno, esportando il modello in più di 80 paesi, tra cui Norvegia, Portogallo, Australia e Singapore. In questi anni la biblioteca ha organizzato eventi anche in Italia, per esempio a Torino, a Firenze, a Verona, e ne ha ispirati altri del tutto simili in molte città, compresa Milano. Da qualche anno a Copenaghen c’è anche un giardino di lettura dedicato, dove lavorano alcune persone che aiutano a trovare i “libri” disponibili e a organizzare gli incontri.
In un’intervista, Abergel ha detto che di solito nessuno ha tempo di fermarsi a parlare con le persone che non conosce per capire chi siano e per questo si tende «a infilarle in certe caselle, basando molti dei propri giudizi e pregiudizi sull’istinto anziché sulla conoscenza». L’invito della biblioteca umana è entrare in contatto con quelle persone con cui normalmente non si ha niente a che fare, che magari mettono a disagio, preoccupano o imbarazzano chi non sa nulla di loro, per ascoltare le loro storie e scoprire qualcosa di nuovo. In questo modo «si impara moltissimo non solo sulle altre persone, ma anche su di sé», ha detto Abergel.
Generalmente le lettrici e i lettori sembrano soddisfatti dall’esperienza: secondo uno studio di una società esterna svolto dopo una serie di eventi organizzati con i dipendenti della società assicurativa Zurich, le storie dei “libri viventi” hanno «un impatto profondo» su chi le ascolta, ha aggiunto Abergel. È poco probabile che un’esperienza di questo tipo cambi le opinioni più radicate, però può essere utile per mantenere una mente più aperta, ha concluso.
All’evento in programma sabato 7 dicembre dalle 16 alle 18 presso la biblioteca comunale di Russi, in Via Vecchia Godo 10, i lettori potranno prendere in prestito uno o più libri viventi, a scelta tra la decina di persone che volontariamente si sono rese disponibili a raccontare loro storie di vita e a confrontarsi coi partecipanti. Le tematiche portate “a catalogo” vanno dalla migrazione, alle passioni, all’impegno civico, alle esperienze personali e di lavoro che hanno portato i narratori stessi al superamento di pregiudizi e paure.
Perché tutti siamo, nel nostro piccolo e con le nostre differenze, esseri unici e stra-ordinari, con i nostri sogni, tanti ostacoli da superare e tanta voglia di fare del nostro meglio.
Vi aspettiamo per scoprire insieme tante ed eterogenee “emozioni” di vita!