Chi sono Bassam Aramin e Rami Elhanan? Il primo è palestinese, il secondo israeliano.
I loro destini sono accomunati dalla perdita di un figlio. La figlia di Bassam è stata uccisa da un proiettile israeliano, e la figlia di Rami in un attacco suicida.
Quando Bassam e Rami vengono a conoscenza delle rispettive tragedie, si riconoscono, diventano amici per la pelle e decidono di tentare di usare il loro comune dolore come arma per la pace. Questi uomini sono diventati amici, fratelli e si impegnano attraverso l’associazione Parent’s Circle a perseguire la pace tra i rispettivi popoli di appartenenza.
In Francia esiste una storia simile, i cui protagonisti sono Georges Salines, medico e Azdyne Amimour, negoziante. Il 13 novembre del 2015 le loro vite si sono accomunate.
Lola, la figlia di Georges, era al Bataclan quella sera per assistere a un concerto del gruppo rock americano “Eagles of Death Metal” nella famosa sala di concerto parigina dove perde la vita.
Samy, figlio di Azdyne è uno dei tre assalitori del Bataclan.
I due uomini si incontrano più volte. Il loro rapporto diventa amichevole. Quando si incontrano, arrivano a pensare che il loro atipico percorso comune possa diventare un messaggio. Più tempo condividono insieme, più parlano tra loro, più si rendono conto che questo dialogo, il loro dialogo, ha una grande forza. Aiuta a superare i sentimenti di odio, la possibile sete di vendetta, le incomprensioni e tutto ciò che in ultima analisi porta una società a dividersi. Insieme, stanno inviando un messaggio che è esattamente l’opposto di quello dei terroristi. Con il dialogo, tutto è possibile.
Georges e Azdyne decidono di scrivere un libro, di raccontare la loro storia, le loro conversazioni, il loro avvicinamento e le loro divergenze. Perché ce ne sono, ovviamente, ma non sono più fonti di divisione. Non sono state superate e probabilmente non lo saranno mai, ma sono comprese e accettate. Hanno scelto questo titolo per il loro libro: “Sono rimaste le parole”.