GIUSTIZIA CLIMATICA = GIUSTIZIA SOCIALE
Le persone che realizzano i nostri vestiti sono in prima linea nella crisi climatica. La giustizia sociale e la giustizia climatica sono indissolubilmente legate. I lavoratori della moda di tutto il mondo, spesso nei paesi che contribuiscono meno al cambiamento climatico, sono invece quelli che avvertono maggiormente l’impatto ambientale.
Nel 2022 , il Pakistan, uno dei maggiori produttori di cotone al mondo, ha perso circa il 40% dei suoi raccolti a causa delle inondazioni e molte fabbriche hanno chiuso, lasciando milioni di agricoltori e lavoratori dell’industria tessile a provvedere a se stessi senza il sostegno dei grandi marchi. Questo è solo un esempio di come la crisi climatica incide ogni giorno sulle persone. Ma i grandi brand non sono ritenuti responsabili dell’impatto che hanno sulle persone che realizzano i loro vestiti
La crisi climatica è una delle questioni più urgenti della nostra generazione: mentre corriamo per raggiungere l’obiettivo zero emissioni, dobbiamo garantire che i lavoratori non vengano lasciati indietro
Cos’è la transizione giusta?
Una transizione giusta garantisce il futuro e il sostentamento dei lavoratori e delle loro comunità nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Si basa sul dialogo sociale tra i lavoratori e i loro sindacati, i datori di lavoro e il governo e sulla consultazione con le comunità e la società civile.
Un piano per una transizione giusta fornirebbe:
. lavori migliori e dignitosi
. tutela sociale
. maggiori opportunità di formazione
. maggiore sicurezza sul lavoro
per tutti i lavoratori interessati dalle politiche sul riscaldamento globale e sul cambiamento climatico.
Tratto dal profilo Instagram Fash_rev_italia